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Des carcasses de loups laissés un peu partout, sur les places de villages, dans les rues et même les marches du théâtre. Des loups tués présentés comme des trophées. C’est ce qui se passe en Maremma depuis quelques mois. Nous sommes bien loin de l’image de coexistence officiellement affichée. Les prédateurs sont devenus la proie de ceux qui ont décidé de se faire justice face à des autorités autistes et le sectarisme écologiste. En trois mois, 5 individus loups ou chiens ont trouvé la mort. Un à Scansano a même été étranglé. Et puis il y a aussi ceux qui ont décidé d’éliminer les loups hybrides. La guerre est donc bien ouverte contre les loups en Italie malgré tout ce qui peut être raconté en France.

- Lupi uccisi:è una guerra, non una caccia. Sospetti sugli allevatori di ovini

Carcasse lasciate un po’ ovunque: nelle piazze dei paesi, sulle strade. Anche sulle scale dei teatri. Uccisi a fucilate. E legati come trofei da esporre. Sono i lupi della Maremma che, in pochi mesi, da predatori si sono trasformati in prede di chi ha deciso di farsi giustizia da sé perché «abbandonato dalle istituzioni». In tre mesi sono stati cinque gli esemplari di lupi o canidi che sono stati ritrovati uccisi (l’ultimo a Scansanoè stato addirittura strangolato). Episodi che trapassano i confini del buon senso e soprattutto della casualità. C’è chi ha detto che sono segnali. Sicuramente chi ha deciso di provare a sterminare i lupi (o ibridi), che hanno fatto la loro ricomparsa nei boschi della Maremma da qualche anno,è in preda all’esasperazione. I cinque ritrovamenti sono infatti soltanto gli ultimi di una serie di coincidenze che sono diventate una prova: il primo fu a Roccalbegna quasi un anno fa. Un piccolo paese alle pendici dell’Amiata. Il lupo, con due pallettoni da cinghiale in testa, fu trovato nella piazza centrale del paese.

UN PRIMO SEGNALE da parte di un popolo, quello degli allevatori, che proprio sull’Amiata ha dimezzato la propria produzione per colpa degli attacchi, sempre più frequenti, di branchi di animali sempre più feroci. Poi Saturnia e Semproniano. Stesse modalità: animali uccisi e mostrati nella pubblica piazza. Altri lupi, adesso, trovati cadavere alle porte di Grosseto.

IL PROBLEMA? Le migliaia di pecore trovate morte sgozzate e agonizzanti che hanno decimato produzione e portafogli (per un danno stimato di oltre 1,5 milioni di euro) di chi aveva negli ovini l’unica sussistenza. E a nulla sono valsi i progetti messi in piedi dalla Provincia (Ibriwolf e Medwolf), piani studiati prima di tutto per censire la popolazione e dall’altra contenere gli assalti con nuove recinzioni, cani addestrati e gabbie autocatturanti. «Solo chiacchiere» per gli allevatori che hanno deciso di passare all’azione come avevano promesso insieme alle associazioni di categoria. Spingendosi anche oltre il lecito, come siè visto. «Ci stiamo raccordando con le organizzazioni agricole e ambientaliste per fare un intervento deciso sul Ministero dell’ambiente — ha detto Enzo Rossi, assessore allo sviluppo rurale della provincia di Grosseto —. Dobbiamo iniziare a catturare questi ibridi».

«L’ABBATTIMENTO dei lupi — ha invece chiosato Luca Sani presidente della Commissione Agricoltura della Camera —è motivo di seria preoccupazione. Tuttavia sarebbe da irresponsabili tenere la testa sotto la sabbia, e non riconoscere che questa prassiè il segnale preoccupante dell’esasperazione degli allevatori». Intanto i lupi in Maremma continuano a imperversare e sbranare pecore. Con buona pace degli allevatori, che però, adesso, sparano.

Auteur: Matteo Alfieri
Source: Lanazione.it du 29 décembre 2013